Recensioni

L’ALTRO NELLA CULTURA ARABA

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(di al-Tahir Labib, Hilmi Sa’rawi, Hasan Hanafi)

Per questo quarto articolo, ho scelto di di recensire un testo letto qualche anno fa ma attualissimo: un saggio che parla di identità culturale.
Questo lavoro è frutto dell’opera di traduzione di studenti del corso professionalizzante “Il Traduttore letterario” della Scuola europea di traduzione letteraria (Selt).
La traduzione è il saggio finale del corso, preparato sotto la guida della curatrice del volume, Samuela Pagani.

Il volume comprende tre saggi, scritti da altrettanti intellettuali arabi che si interrogano su alcuni punti più discussi tra le questioni internazionali.
Gli autori sono: il sociologo al-Tahir Labib, l’antropologo Hilmi Sa’rawi e il filosofo Hasan Hanafi.

Identità: la visione di Labib

Ognuno di loro considera la questione dell’identità culturale, studiandola da punti di vista differenti; Francesca Maria Corrao apre il “dibattito” con un’accurata presentazione.
Labib confronta l’altro da me visto dagli intellettuali arabi medioevali rispetto agli studiosi moderni: ciò porta due modalità piuttosto differenti nel considerare la questione.

I primi vedevano nell’altro il prolungamento naturale di un universo culturale che si relazionava con diverse civiltà e consideravano gli altri popoli come un arricchimento.

I secondi, invece, vi vedevano quasi un’alterità assoluta, contrapposta a una ricerca ansiosa della propria identità e consideravano l’altro anche come una minaccia.

E’ importante ricordare che, nei tempi passati, il mondo islamico si rapportava con il mondo esterno tramite gli scambi economici, le alleanze, le migrazioni: scambi in cui la parte religiosa non aveva molto potere.
Con l’avvento delle crociate, le cose cambiarono e l’atteggiamento di chiusura e di rifiuto dell’altro prese il sopravvento.
Questa negazione però, avendo per oggetto l’immagine dell’altro, si basava su una deformazione della realtà; un’immagine doppia, che rifletteva sentimenti ambivalenti, di ostilità e di ammirazione.

Come Sa’rawi considera la questione dell’identità

Sa’rawi commenta il modo in cui la cultura araba percepisce l’immagine del “nero”. La questione della figura dell’africano ha attinenza con quella della donna, ma mentre la donna viene considerata l’altro interno, il “nero” viene visto sia come altro interno, che come altro esterno.

Il saggista analizza i cambiamenti sul rapporto tra arabi e africani, notando caratteristiche diverse per differenti periodi storici: periodo preislamico, fase dell’Impero arabo, età dello Stato territoriale e del nazionalismo.
Durante le prime due epoche si svilupparono espressioni artistiche degne di nota: la poesia e la prosa.

La letteratura di viaggio fu un’importante segno di apertura verso l’altro ma anche la manifestazione della chiusura intellettuale che non accenna a cambiare.

L’identità vista dal punto di vista di Hanafi

Hanafi, infine, pone la cultura occidentale e orientale a confronto, partendo da una relazione di viaggio: “Descrizione di Parigi”, dell’autore egiziano Rifa’a Rafi’ al-Tahtawi.
Hanafi mette in luce il vero scopo del viaggio nella capitale francese: interpretare la cultura araba (il sé) attraverso lo studio e la conoscenza della cultura occidentale (l’altro).

Studiando gli aspetti del patrimonio di conoscenze dell’Occidente, il viaggiatore dell’Oriente scopre le affinità e le divergenze intercorrenti. Questi confronti si manifestano maggiormente nel discorso sulla scienza, con la contrapposizione tra le scienze religiose (musulmane) e le scienze profane (europee).

In conclusione, i tre saggi propongono esempi di risposte alle domande sul vero dibattito interiore, comune a tutte le culture: l’identità, la conoscenza di noi stessi e degli altri.
I versi che seguono possono indicarci l’inizio del cammino per comprendere meglio il dibattito.

“Ho chiesto: l’identità?
Ha detto: è una difesa del sé.
L’identità è generata alla nascita ma
alla fine è la creazione di chi la possiede,
non si eredita dal passato. Io sono molteplice
dentro e fuori mi rinnovo.”

 
Qual è la vostra visione sull’identità?

Fonti:
http://www.orientalistica.it/?p=10498

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