
L’altra Torino – Presentazione
Torino è da tempo diventata una delle città più multietniche d’Italia.
Secondo l’Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri, rapporto redatto annualmente con il coordinamento della Prefettura di Torino, la popolazione è cresciuta molto negli ultimi vent’anni, grazie proprio ai non autoctoni.
Le comunità cinese, araba, indio-pakistana, latino-americana, rumena, magrebina convivono nel capoluogo piemontese da molti anni.
La Romania è lo stato che presenta più immigrati, a seguire il Marocco, il Perù, la Cina e l’Albania.
Torino come New York e Parigi
Non tutti sanno che Torino è molto amata oltre i confini nazionali.
Il “Financial Times” l’ha definita una città “ibrido tra Parigi e New York”, il “Wall Street Journal” la descrive come “unica e diversa dal resto d’Italia”.
L’eleganza dei palazzi e delle piazze, la cucina squisita e i numerosi musei sono alcuni dei motivi per cui Torino è rinomata.
E come le due metropoli prima citate, anche Torino deve molto del suo fascino al melting pot di culture.
L’altra faccia della città: multiculturalità come risorsa
Quello che continua ad affascinarmi è la ricchezza di situazioni e di esperienze che la nostra città può offrire, grazie appunto alla coesistenza con la popolazione straniera.
La multietnicità di Torino può soltanto portare una maggiore apertura verso l’altro da me.
Penso che sia molto interessante relazionarsi con culture diverse dalle proprie; in questo modo si impara a essere più accoglienti e più tolleranti.
L’avere opportuni atteggiamenti nei confronti degli altri, senza giudizio, alleggerisce l’anima.
Per questo motivo, e perché credo fermamente in ciò che vi scrivo, reputo “urgente” avere maggiore disponibilità emotiva verso gli altri.
Perché non iniziare ad avere maggiore disponibilità verso chi è più vicino?
Attraverso curiosità, approfondimenti, storie sulle culture che qui convivono, potremo conoscere meglio chi condivide la nostra quotidianità.
O, meglio, potremo scoprire l’altra “faccia” di questa gran bella città.
Fonti:
http://www.prefettura.it/torino/contenuti/Osservatorio_interistituzionale_sugli_stranieri-3842.htm