lontani ma vicini col cuore
Riflessioni su diversi aspetti della nostra vita

LONTANI MA VICINI COL CUORE

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Questa quarantena ci ha portato a essere lontani ma vicini col cuore.

Siamo stati costretti, per preservare la nostra salute e quella degli altri, a restare a casa e a non poterci più incontrare di persona.

Nonostante il divieto di trovarci, abbiamo bisogno però di mantenere i contatti con le persone a cui siamo affezionati.

Questo succede perché non possiamo fare a meno di rapportarci con gli altri.

Il bisogno degli altri

Per poter sopravvivere, e per poter vivere, l’uomo ha sempre avuto l’esigenza di intrecciare dei legami affettivi con i propri simili.

Ognuno di noi ha bisogno degli altri: non solo per proteggerci o per questioni di mutuo soccorso.

L’uomo si relaziona con gli altri per condividere anche delle esperienze di vita, per confrontarsi.

L’animo umano, per sua stessa natura, desidera molto di più e ha bisogno di instaurare dei legami e condividere emozioni, pensieri, paure.

Solo attraverso lo scambio, le persone possono crescere insieme.

Essere lontani ma vicini col cuore oggi

Non è per niente facile rimanere lontani: la necessità di contatto, fisico o virtuale, è insita in ogni essere umano.

Con tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo oggi, il senso di solitudine può trovare però sollievo.

Quando senti una persona per telefono, presti maggiore attenzione a quello che dice, ci hai fatto caso?

A volte, poi, riesci davvero a trasmettere meglio certi sentimenti in altri modi, come succede ad esempio grazie alla scrittura.

Ci sono poi modalità differenti in cui possiamo essere vicini: il livello spirituale aiuta a sviluppare altri sensi e a passare su altre “frequenze”.

Ognuno di noi ha comunque bisogno di mantenere attivi cervello e cuore, per non abbattersi e restare vigili.

Il problema è che spesso crediamo di poter fare quello che vogliamo e che non ci saranno conseguenze.

Ma non ci siamo solo noi.

La filosofa Judith Butler, in un’intervista via Skype per Tlon (progetto di divulgazione culturale) afferma che «siamo interdipendenti a livello globale e ugualmente vulnerabili».

In quanto vulnerabili, dobbiamo porre attenzione al nostro comportamento e capire che potremmo arrecare danno alle altre persone, spostandoci e girando come se nulla fosse.

Dobbiamo essere responsabili, per noi stessi e per gli altri; questa situazione non va presa sottogamba.

Avremo tempo e modo di ritrovarci quando tutto questo sarà finito. Ci ritroveremo con maggiore consapevolezza e maturità.

Foto di copertina: https://www.pexels.com/

2 commenti

  • Alessandro Gaidano

    Ciao Veronica ,

    quanto è vero quanto scrivi soprattutto in questo periodo particolare …
    Tuttavia questa voglia di sopravvivere , di relazionarci con gli altri, di essere uniti per cercare di uscire da questo tunnel , a parer mio stride come non mai in questi ultimi 2 mesi , in modo quasi assordante con il reale comportamento di quelle stesse persone che per un puro atto egoistico – e non saprei come definirlo altrimenti – non osservano le direttive – anche se confuse spesso e divulgate magari non in modo univoco forse – che le istituzioni governative e quelle legate alla Sanità vanno a ripetere quasi in modo ossessivo alla popolazione.
    L’aperitivo – i mass media li evocano spesso , manco fosse la priorità n°1 del genere umano – , il fatto di assembrarsi per celebrare eventi sportivi e non , stare insieme e quant’altro non dimostrano affatto quella necessità di essere vicini , di aiutarsi uno con l’altro , ma solo il bieco egoismo legato a soddisfare in tempo zero un bisogno quasi animale , dettato non dal cervello , ma solo da necessità del corpo …
    Spesso sento parlare di sacrificio che si chiede particolarmente ai giovani …ma di che sacrificio stiamo parlando ??
    Tale concetto ad oggi è stato stravolto , travisato , usato in mdo assai improprio : sacrificio è un qualcosa che l’essere umano decide di fare per il raggiungimento di un fine importante o per il bene delle persone : questo si , è vicinanza nei confronti del prossimo ..
    Il sacrificio non è solo da intenddere come estremo atto che alcune persone hanno fatto nel corso della storia , per cui esse sono diventate esempi epici da seguire ( e ce ne sono tanti …….) …
    Sacrificio è quello che si fa quotidianamente … ad esempio aiutare i figli a crescere , ad esere vicini a loro anche se sei stanco ,a senture le loro necessità , magari rinunciare a qualche aperitivo o altro per agevolarli anche economicamente per creare loro una base solida per il futuro ; sacrificio è anche dedicare del proprio tempo per aiutare la persona accanto che ha bisogno di te , che dipende da te , anzichè utilizzarlo per te stesso …

    E’ allucinante pensare che rinunciare all’aperitivo e a parlare con gli amici sia un sacrifico…certo è meglio vedersi , abbracciarsi , baciarsi ..ma se non si può , ecco che la tecnologia ti viene incontro ( a parte i baci …).
    Siamo una generazione superfortunata : i ns genitori , i nostri nonni hanno dovuto superare monenti terribili e tragici legati alle 2 grandi guerre e alla fase di ricostruzione …
    Mia mamma mi raccontava che durante la guerra , suo padre faceva l’olio con le noci …tanto per dire
    Ma di cosa stiamo parlando ? Siamo egoisti ….

    Comunque ….
    ” Spes ultima mortis ” o ” Dum spiro , spero ” per gli amanti del latino

    Alex

    Ciao

  • Veronica

    Ciao Alessandro.

    Grazie per il tuo commento, è sempre un piacere leggere (e rileggere) le opinioni di chi naviga il blog.

    Capisco bene le tue perplessità: prestare meno attenzione alle regole può far trasparire anche una mancanza di rispetto e di cura nei confronti degli altri.

    Io credo che possa essere visto anche da altri punti di vista, come il bisogno di poter dire a se stessi che abbiamo riavuto parte della nostra vita e delle nostre passioni.

    Forse si sente forte la necessità di ridare un corpo alle voci e ai volti che potevamo solo sentire e vedere attraverso i vari schermi. In parte può essere egoismo ma per alcuni può essere davvero più difficile che per altri.

    Io ho trovato molto duro il periodo della quarantena, in alcuni giorni mi sembrava quasi di non vivere più, come se andassi avanti per inerzia. Molte cose mi sono mancate e mi mancano tuttora.

    Certo, siamo persone adulte, dovremmo ragionare con coscienza ma proprio perché siamo esseri umani, spesso sbagliamo. . .

    Io continuo ad avere fiducia nell’Uomo, magari sbaglio, ma non riesco a vederla in altro modo, sai? 🙂

    Ciao,
    Veronica

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